Pedalare in gruppo può essere sia un’attività pianificata sia un’attività casuale. In entrambi i casi è fondamentale rispettare precise regole di comportamento sia per la propria sicurezza che per quella del gruppo.
Regole da rispettare durante un’escursione in gruppo
Sei un ciclo escursionista? Allora per la tua sicurezza e quella del gruppo devi rispettare le seguenti regole:
Rispetta la puntualità indicata dai comunicati e con l’equipaggiamento previsto (camera d’aria di riserva, attrezzi per piccole riparazioni, eventuale colazione al sacco).
Devi essere consapevole del grado di difficoltà della gita e delle tue capacità di affrontare il percorso.
Memorizza la figura del “capofila” , il quale alla partenza darà indicazioni ed informazioni precise.
Non superare il capofila al fine di evitare di seguire strade non previste portandosi dietro altre persone
Non lasciare troppo spazio tra te ed il ciclista che ti precede restando tutti uniti
Quando si imbocca un’altra strada e ti accorgi che le persone dietro non arrivano, fermati per segnalare la direzione e se ci sono problemi si avvisa il capofila
Durante le soste, è importante mettersi in disparte, non invadere la strada e lasciare libero il passaggio.
Sulle strade ad alto traffico veicolare procedi in “fila indiana”.
Pedalando in gruppo tieni sempre una distanza di sicurezza da chi precede evitando le brusche frenate.
Dopo colazioni o spuntini non lasciare rifiuti in giro.
Non pedalare su prati o aiuole e non danneggiare piante, alberi, animali.
Pedalare in gruppo: cosa è assolutamente vietato fare
Quando si pedala in gruppo:
Non tenerti mai troppo in avanti (rispetto alla persona che ti sta a fianco) a meno che non sia assolutamente necessario.
In caso di pedalata affiancata, è necessario rimanere allineati.
Evita di accelerare troppo quando tiri il gruppo: il compagno dietro di te potrebbe rischiare di perdere la ruota e rompere il gruppo
Evita di rimanere a “mezza ruota”. Questa situazione si verifica quando la ruota anteriore di un corridore è vicina o affianca quella posteriore di un altro corridore. Qualsiasi movimento laterale potrebbe causare contatti fra le due ruote ed il corridore dietro quasi sicuramente si ritroverà a terra. Questa situazione è definita in gergo come “tocco di ruote”.
Non tenere sempre lo sguardo fisso sulla tua ruota anteriore o su quella posteriore di chi ti sta davanti perché altrimenti non riuscirai a vedere eventuali rischi sul percorso o a cogliere i segni lanciati dai tuoi compagni di gruppo.
Non sputare nè soffiare il naso come se stessi pedalando da solo. Spostati di lato e fai un cenno per avvisare il resto del gruppo.
Non trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito ed attrezzato. È consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino ad otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all’articolo 68, comma 5.
Differenza tra un’uscita di gruppo pianificata ed una casuale
Durante un’uscita di gruppo pianificata la prima cosa da rispettare sono le “regole” del gruppo.
Se sei appena entrato in un gruppo e non conosci nessuno che possa darti una mano, chiedi per evitare di sbagliare o rimani in coda al gruppo per guardare come funziona.
I gruppi possono essere formati da:
amici che escono insieme per godersi la pedalata e che non fissano troppe regole.
squadre con programmi e regole precise come l’uso obbligatorio di parafanghi in caso di pioggia.
Gruppi in cui la mancanza di regole e controllo è tale da diventare pericolosa anche per i ciclisti più esperti.
In ognuno dei casi sopracitati sei tu che devi comportarti in modo adeguato!
Nel caso di un’uscita casuale pedalerai da solo. Durante il percorso potrebbe capitarti di incontrare ungruppo. E così decidi di unirti allo stesso.
La prima cosa da fare èsalutare e chiedere all’ultimo ciclista nel gruppo dove stanno andando e se puoi unirti a loro. È improbabile che possano rispondere con un “no”, ma possono esserci delle eccezioni. In quel caso puoi lasciarli andare, rallentando leggermente e provando a comprendere il rifiuto, oppure superarli come a dire “nessun problema, tanto non andavate neanche al mio ritmo!”.
Pedalare in gruppo: l’importanza del “buon senso”
La pratica più diffusa è quella di pedalare affiancati ma in Italia questo è consentito solo all’interno dei centri urbani e solo se il traffico lo consente. In caso di infrazione l’intero gruppo di ciclisti può essere multato, come da articolo 182 del codice della strada.
Se la strada è stretta e la banchina non basta o se c’è una salita in cui i ciclisti sono molto più lenti rispetto agli altri veicoli, è fondamentale pedalare in fila indiana per far passare auto, moto, camion e altri mezzi più veloci.
Pedalare affiancati in gruppo mantenendo file perfette è complicato perché le bici non si muovono su binari. Bisogna cercare di tenere la formazione migliore per varie ragioni: per dare il buon esempio, per evitare incidenti nel gruppo e con altri veicoli, per imparare a seguire la ruota di chi ci sta davanti mantenendo la giusta distanza e per consentire i sorpassi.
Il buon senso ed il rispetto sono fondamentali quando si pedala in gruppo.